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ALASKA: l’inverno a Civitanova secondo Le Supplici

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Alaska è una zona dell’invenzione, un mondo sconosciuto dove si cercano relazioni. È una regione da ridisegnare costantemente grazie alla sinergia di artisti e istituzioni culturali, che intendono aprirsi all’esplorazione di nuove traiettorie nel campo della danza, della coreografia, della scena e nelle relazioni tra opera e spettatore”, si legge nelle note al progetto del gruppo KLm. L’’idea da cui nasce il lavoro è una sorta di Centro Coreografico Diffuso, che supera la stanzialità e l’idea di luogo abitato in favore di spostamenti costanti sul territorio nazionale e internazionale. Da qui nascono performance dai formati veloci, leggeri, componibili e inventati di volta in volta che vanno ad abitare luoghi diversi.

Un progetto innovativo, curioso che percorre la danza in un modo assolutamente originale. Questo in sintesi Alaska, lavoro collettivo di tre importanti compagnie italiane – Kinkaleri, Le Supplici e mk – insieme con il nome di KLm in residenza a dicembre 2018 al Teatro Annibal Caro di Civitanova Marche, nell’ambito del progetto Civitanova Casa della Danza promosso dal Comune di Civitanova Marche, dall’Azienda Teatri di Civitanova e AMAT.

Le Cantine Fontezoppa a Civitanova Alta hanno ospitato domenica 16 dicembre 2018 un primo momento aperto al pubblico con Le Stagioni invisibili – Ciclo coreografico infinito. Autunno Inverno Primavera Estate Danza e paesaggio a cura di Fabrizio Favale/Le Supplici. Un progetto itinerante e nomade che partendo da una ricerca della compagnia basata sul ciclo delle Stagioni e della cultura popolare arcaica, si articola potenzialmente all’infinito e si innesta in incontri con il pubblico nel meraviglioso paesaggio agricolo e senza tempo o anche industriale del marchigiano. Una performance di danza ha scandito il passaggio di una delle quattro stagioni in un luogo naturale e all’aperto, l’inverno, un invito ad aprire nuovi orizzonti all’interno di qualsiasi spazio. Una camminata tra i vigneti che il pubblico ha potuto seguire attraverso una particolare mappa dove erano indicati punti speciali di osservazione: dalla pecora alata al raptor, dall’uomo stambecco al polar love, tutti momenti danzati tra alberi, filari e colline. Stupore, delicatezza e poesia del gesto hanno accompagnato gli spettatori.

 

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