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Sciarroni in residenza con FOLK-S

Sciarroni in residenza con FOLK-S

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foto di Paolo Porto

Fondamentale per la creazione è il tempo a disposizione e il luogo dove poter far fruttare questo tempo; ma anche gli incontri che si fanno in un percorso che va delineandosi giorno dopo giorno ed è sempre in procinto di cambiare rotta. Il Teatro Annibal Caro di Civitanova ha ospitato per 10 giorni di residenza Alessandro Sciarroni in procinto di debuttare con FOLK-S, uno spettacolo che, dopo 9 mesi di lavorazione, ha avuto il suo significativo compimento proprio in questo luogo.
Inserito nella piattaforma Matilde, pensata proprio per sostenere il lavoro di compagnie e teatranti, il coreografo ha ultimato il suo spettacolo insieme ai danzatori Marco D’Agostin, Pablo Esbert Lilienfield, Francesca Foscarini, Matteo Ramponi e Francesco Vecchi.

FOLK-S. Will you still love me tomorrow? esplora un tema che a che fare con la tradizione, con qualcosa che esiste ancora oggi; ma anche con qualcosa che può finire, che termina quando non ci sarà più nessuno disposto a guardarla.
Sciarroni indaga in modo intelligente un concetto molto ampio e soprattutto apre a numerose riflessioni. Riflessioni che si sono condivise in un momento intimo e allo stesso tempo aperto all’esterno: il giorno 25 giugno, dopo una settimana di residenza e a pochi giorni dal debutto – andato in scena nel cortile della Mole di Ancona il 29 –, il gruppo di FOLK-S ha presentato una piccola parte dello spettacolo condividendo dubbi e cercando un feedback diretto con il pubblico. In questo modo Sciarroni ha voluto condividere con i partecipanti alla serata, chiamata Cantiere aperto_ FOLK-S, diverse domande postegli in precedenza dagli stessi danzatori o che il coreografo stesso ha voluto fare agli spettatori per poter meglio comprendere la comunicabilità e la riuscita del suo spettacolo.

foto di Paolo Porto

In FOLK-S un ruolo fondamentale hanno le danze tipiche del Südtirol che non sono praticate come rievocazione ma come tradizione pura. «Fino a quando esisterà la tradizione?» Sciarroni afferma che sarà lo spettatore a decidere fino a quando rimanere e osservare i ballerini che eseguono queste danze tradizionali. La tradizione resisterà ed esisterà fino a quando uno spettatore rimarrà in sala a guardare. La durata della tradizione coincide però in questo caso anche con lo sfinimento fisico dei ballerini ed ecco che sorge un problema: scatterebbe automaticamente una sfida tra spettatori e danzatori, portando il discorso di FOLK-S fuori dalle riflessioni che interessano al coreografo.

Dopo aver mostrato una parte dello spettacolo per poterne discutere insieme, il pubblico si è reso disponibile a dialogare con Sciarroni per restituire le proprie impressioni che inevitabilmente gli hanno aperto delle finestre di riflessione e suggerito la strada da intraprendere per risolvere e annullare il problema della sfida. Dopo tutto la tradizione esiste fin quando c’è qualcuno che la osserva, ma anche finché ci sarà qualcuno che la praticherà…

Una residenza, questa al Teatro Annibal Caro, che ha permesso a FOLK-S di svilupparsi fino in fondo e condurre così lo spettatore verso domande a cui è impossibile trovare un’unica risposta.

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