OPEN SEA ^QUESTIONS^ ——-> Anagoor

Parte proprio da qui lo spettacolo L.I. Lingua Imperii di Anagoor: per la prima volta nelle Marche – in occasione del Festival Open Sea di S. Benedetto –, la compagnia teatrale di Castelfranco Veneto regala momenti di riflessione di altissimo livello, andando a toccare tematiche scomode ma di necessaria memoria. Attraverso video, canti, gesti e lamentazioni che trattano di vittime della Shoah, sacrifici arcaici, prevaricazioni dittatoriali che strumentalizzano la lingua dei popoli, avvengono delle dilatazioni temporali e al tempo stesso delle aperture in cui lo spettatore può inserire il proprio pensiero, ritrovandosi in una condizione di intimità, a faccia a faccia con se stesso e di fronte al buio dell’umanità.
Abbiamo incontrato la compagnia e le abbiamo rivolto le OPEN SEA ^QUESTIONS^…
#1 Anagoor in una frase
Paola Dallan: Anagoor: chi veramente la cerca, la trova e forse vi entra; Dino Buzzati docet
#2 Come definireste il vostro spettacolo?
Simone Derai: Pensato come un canto a qualcuno e per qualcuno
Paola Dallan: Per me è uno specchio molto sincero in cui vedi il bene e il male; è una grande occasione. Noi dobbiamo riconoscere che siamo anche questo, siamo la bambina che scrive a suo padre… Siamo anche questo.
#3 Da che cosa siete partiti e dove state andando?
Moreno Callegari: Partiamo dall’umano per tendere all’umano, nel senso che ciò che ci interessa di più è l’uomo in tutta la sua complessità e in tutte le sue sfaccettature, nel suo dolore, nelle sue gioie, nelle sue elaborazioni artistiche e non; per cui sì, credo sia l’uomo ciò da cui partiamo e ciò a cui tendiamo.
#4 Cosa sperate che il pubblico si porti con sé dopo lo spettacolo?
Paola Dallan: Per me la risposta è sempre la stessa: l’idea di aver speso bene il proprio tempo, se così non accade è tutto inutile. Poi ognuno si porterà a casa inevitabilmente ciò con cui avrà vibrato di più perché questo spettacolo viaggia su moltissimi livelli. Di qui l’idea dello specchio: consente a tutti di guardare dentro e di trovare ciò che cerca, ciò che in questo momento è per lui una domanda o per lei un’emozione.
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