Un omaggio a Fabrizio De André per S4U
«L’opera di un artista non ha necessariamente il dovere di essere spiegata, ma parlando di Fabrizio De André, che ha sempre concepito la canzone come un atto corale concertando arti diverse come la poesie a la letteratura e la ricerca dei suoni, può essere piacevole rivisitare insieme il suo cammino».
Così Piero Cesanelli comincia a tratteggiare i contorni della storia del celebre cantautore genovese, aprendo con il suo spettacolo Fabrizio De André: da Marinella a Princesa la rassegna S4U Storie e Suoni all’Università organizzata da AMAT in collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche all’Aula Magna di Ateneo “Guido Bossi” nel Polo Universitario Monte Dago.
Lo spettacolo ripercorre l’inizio della carriera del cantautore fino alla sua affermazione con La canzone di Marinella, passando per i grandi successi di Bocca di Rosa, La ballata dell’amore cieco, Il testamento di Tito, Creuza de ma, Princesa e il Pescatore: la vita e il percorso artistico di Fabrizio De André sono raccontati attraverso le canzoni dall’artista.
Ad affiancare Cesanelli, voce narrante dello spettacolo, con un’interpretazione musicale di alcuni brani del cantautore, la Compagnia di Musicultura mentre la voce di De André e di altre persone legate a lui – dagli amici di una vita, Paolo Villaggio e Luigi Tenco, a Mina e sua moglie Dori Ghezzi – rivivono attraverso l’interpretazione di Piero Piccioni. Video di concerti e vecchie interviste, accompagnati da qualche foto completano il ritratto dell’artista genovese.
Cesanelli inizia raccontando di un giovane De André, figlio ribelle di una famiglia benestante scappato di casa a 18 anni, che si avvicina al mondo della musica lasciandosi ispirare da un’artista che diventerà negli anni il suo maestro di vita, George Brassens.
Una giovinezza sregolata in cui il cantautore entrò in contatto con personaggi di ogni estrazione sociale che ispirarono i suoi primi lavori. Storie di emarginati, ribelli e prostitute che però non riscossero un iniziale successo fino a quando La canzone di Marinella, ispirata a un vecchio fatto di cronaca, non ribaltò le carte in tavola. Con quel brano e l’incontro con Mina tutto cambiò e De Andrè iniziò la sua ascesa.
Il racconto prosegue tra video e canzoni che hanno mostrato l’evoluzione artistica del cantautore in una continua ricerca culturale che ha spaziato dalla religione, con lo studio dei vangeli apocrifi e la nascita del suo IV concept album La Buona Novella, alla letteratura come per il lavoro Non al denarò, non all’amore né al cielo basato sull’antologia di Spoon River.
Si passa poi all’incontro e alla collaborazione con Francesco De Gregori da cui nasceranno due nuove opere, alla nascita dell’amore con la sua seconda moglie Dori Ghezzi fino al racconto del sequestro in Sardegna per quattro mesi dei due coniugi e alla scrittura dell’album omonimo Fabrizio De André, da tutti conosciuto come L’indiano, ispirato da quei drammatici fatti.
Conclusosi sulle note di La città vecchia, Fabrizio De André: da Marinella a Princesa regala agli spettatori il ritratto di un poeta della musica, padre di una rivoluzione musicale che ancora rieccheggia e non smette di affascinare il pubblico.
S4U prosegue giovedì 7 aprile con Fuochi sulla collina. Omaggio a Ivan Graziani, incontro-spettacolo concepito dal figlio Filippo, che lo interpreta come nessuno, e dal giornalista de Il fatto quotidiano Andrea Scanzi. Entrambi ripercorrono la carriera di Ivan e i suoi mille snodi, cercando di stanare non solo i brani più noti (Lugano addio, Taglia la testa al gallo, Monna Lisa, Pigro), ma anche gli episodi meno famosi: i ritratti stralunati (Io che c’entro), gli squarci di provincia (Scappo di casa), gli scherzi ispirati (Motocross), la smisurata ritrattistica femminile (Paolina) e le incursioni noir (Fango).
Giulia Boschi
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