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“Corpo libera tutti” con Matteo Marchesi e gli adolescenti del Liceo Coreutico di Pesaro

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Ad aprile 2021 si è svolta un’incredibile esperienza di Corpo Libera Tutti, laboratorio condotto dal coreografo e danzatore Matteo Marchesi  inserito in CollaborAction Kids – azione del Network Anticorpi XL, primo network italiano dedicato alla giovane danza d’autore che coinvolge operatori da tutta Italia rappresentando un esempio concreto e significativo di promozione della nuova generazione di coreografi italiani di cui AMAT, in qualità di circuito multidisciplinare di teatro, musica, danza e circo contemporaneo, è partner per le Marche.

Gli studenti e studentesse del primo anno del Liceo Coreutico Guglielmo Marconi di Pesaro hanno trascorso quattro intensi giorni di ricerca con Matteo – alternandosi tra la dad e la presenza dei corpi per permettere a tutti i 18 studenti di muoversi in sicurezza all’interno dello spazio scolastico. Uno scambio generosissimo che ha portato Matteo e le ragazze e i ragazzi a mettersi in gioco, sperimentare e rivoluzionare la percezione del proprio corpo nello spazio.
Al termine del laboratorio gli studenti e le studentesse del Liceo hanno potuto assistere alla performance BOB – Site Specific nella bellissima Chiesa dell’Annunziata del Comune di Pesaro. Dopo sei mesi di obbligata chiusura degli spazi dedicati allo spettacolo dal vivo, a causa della pandemia, i primi a rientrare a teatro nelle Marche il 28 aprile 2021 sono state/i proprio queste/i ragazze/i.
Sono state giornate intense possibili grazie a un grande lavoro di squadra, passione e dedizione da parte di tutte le persone coinvolte in questo laboratorio quali gli organizzatori, il coreografo e il suo staff amministrativo, gli allievi, le loro famiglie e tutta l’istituzione scolastica.

Il laboratorio ha rappresentato uno spazio di incontro e di ricerca per conoscere le potenzialità del corpo, dei corpi diversi e in trasformazione, che in questa fascia d’età esplorano la propria natura individuale e collettiva. Partendo dalla ricerca della performance Bob, già condivisa con bambini e bambine dai 6 ai 10 anni sul tema del mostro, per esplorare le narrazioni di corpi fuori dalla norma, il percorso si apre a una fascia d’età che fa esperienza del mondo attraverso un corpo potenziale, ricco di stimoli, di nuove prospettive e spinte, ma anche di sfide alle norme con cui si confrontano. Cosa consideriamo normale? che ruolo ha un corpo dentro e fuori da questi limiti? Cosa può raccontare? Come può rendere concreto ciò che è potenziale, e quindi non tangibile? Come può il corpo potenziale essere un’ancora per relazionarsi al mondo? quale ambiente gli permette di coesistere, e far emergere la propria narrazione e il proprio valore? Attorno a queste domande il laboratorio costruisce uno spazio di gioco e danza fatto di pratiche corporee e cognitive, attraverso gli strumenti della danza, delle arti audio-visive e della drammaturgia. L’obiettivo artistico, di cui i ragazzi e le ragazze sono co-autori, è la raccolta di un immaginario sul corpo potenziale, e di qualità di sguardi e di pelle, come una risorsa condivisa di senso e azione.

Condividiamo qui alcuni scatti fotografici del laboratorio e alcuni pensieri scritti prodotti dai ragazzi stessi.

«Sempre, sempre, sempre bisogna accettare il nuovo, l’innovativo, lo sconosciuto. Non sappiamo come andrà a finire ma è sbagliato e poco intelligente chiudere subito la porta. Lo ammetto, anche io dubito molte volte e tendo a dire subito di no, ma sulle cose bisogna rifletterci e capire cosa è meglio fare. Questo nella danza è molto importante, se si rimane chiusi in se stessi, alle solite abitudini è tutto troppo facile e monotono, sullo stesso piano. Quando non si riesce a fare, quando si sbaglia e lì che si sta imparando qualcosa. Metodi per sperimentare questo, sono incontri con insegnanti differenti dal proprio e coreografi. Fare ciò aiuta non solo ad uscire dalla propria “comfort zone” ma anche a comprendere pensieri, impressioni, modalità, studi, metodi, consigli della persona e di quello che vuole trasmettere, in che modo e secondo quale criterio. Tantissime cose! Che possiamo condividere ma che possono non piacerci, così possiamo anche avere un’idea su quello che ci piace fare. Grazie alla fantastica scuola che frequento ho avuto la possibilità di fare un incontro con un esperto poco tempo fa… Ho imparato molte cose e confermato altre. Essere da solo, non guardarsi allo specchio, non guardare cosa fanno gli altri attorno a te. Bloccare la mente lasciarla lì dove sta, nel nulla, nel mezzo del proprio inconscio e subconscio. Far invece, vagare il corpo, lasciarlo andare dove vuole, dove si sente. Vedere cosa il corpo in cui risiede la propria anima dice alla mente cosa fare. Non il contrario. Questa figura che si muove però non è sempre nello stesso luogo, vaga veramente! Attraversare quello che si vuole, infinite sostanze e legami di materia: aria, miele, cemento… Come ci si sente facendolo? Cosa suscita? Ci si blocca mai? Come ci si riprende? Rispondere muovendosi e continuando a esprimere. Quello che si vuole. Al meglio. Usare il viso la fonte di espressione più potente di tutte. Immaginare una pallina che vaga per tutto il corpo, può andare velocissima o a rallentatore, può galleggiare nell’acqua, può comparire da un punto a un altro del corpo. Fare vedere dove va e in quale modo. Muoversi in uno spazio molto piccolo, pieno di oggetti, ambientarsi e collaborare con essi. Scoprire quello che si può fare. Non limitarsi a se stessi. Lasciare andare. Lasciarsi trasportare, osando sempre di più. Oltre i limiti. Ognuno conosce i propri, ognuno sa fino a dove può arrivare. Incitare a dare il meglio, stare al gioco, porre attenzione su quello che fanno gli altri, quando sono loro al centro dell’attenzione. Questo aiuta tantissimo, rende esplosivi. Ovunque si vada, qualsiasi movimento si faccia la danza è presente. Al supermercato, quando si prende un prodotto dallo scaffale. Inutile, apatico, insensato, noioso. E invece… Come ci si muove arrivando allo scaffale? Con quale intenzione ci si avvicina e si prende il prodotto? In che modo lo si prende? Da tutto si può ricavare un qualcosa, basta saperlo. Queste sono tante delle cose che ho appreso e sperimentato in quei giorni. Mi sono arricchito e divertito molto, spero di fare un’altra esperienza simile presto.» Gabriele

Qui sotto condividiamo alcuni scatti di BOB_Site Specific di e con Matteo Marchesi andato in scena nella Chiesa dell’Annunziata di Pesaro il 28 aprile 2021, primo spettacolo a tornare in scena nelle Marche dopo la chiusura forzata dei luoghi di spettacolo causata dalla pandemia.

 

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