APP – Ascoli Piceno Present 2016
Ad aprile 2016 Ascoli Piceno ha vissuto due giorni un’atmosfera particolare, unica e immersiva. Per il primo anno infatti ha avuto luogo una scommessa – largamente vinta -, un festival curioso, coraggioso e necessario: APP – ASCOLI PICENO PRESENT ha portato nella splendida città marchigiana una due giorni intensa di teatro, danza e musica dal sapore contemporaneo, senza dimenticare le visite alle mostre d’arte.
Da mattina a notte fonda del 15 e del 16 aprile infatti abbiamo potuto assistere agli spettacoli di teatro: Carrozzeria Orfeo, Anagoor e Fibre Parallele; spettacoli di danza nella suggestiva Chiesa San Pietro in Castello di Simona Bertozzi, Manfredi Perego e Giulio De Leo; concerti musicali con Julia Kent, Sorge,Persian Pelican, L’Orchestrina e la Form Ensemble; abbiamo visitato la mostra temporanea San Francesco nell’arte da Cimabue a Caravaggio a cura di Stefano Papetti allestita nella Pinacoteca Civica e visitato il Museo d’Arte Contemporanea Osvaldo Licini. Non ci siamo fatti mancare nulla, dato che negli stessi giorni la piazza di Ascoli Piceno ospitava anche il bel mercatino dell’antiquariato che presenta dei pezzi storici unici e di gran pregio artistico.
Ecco nel dettaglio la due giorni: il festival si è inaugurato nella Chiesa di San Pietro in Castello con un dittico di danza italiana: Prometeo: contemplazione di Simona Bertozzi, una danza tesa alla vitalità umana e allo scambio e Horizon di Manfredi Perego, vincitore del prestigioso Premio Equilibrio 2014. Ci si è spostati poi tutti insieme al Ridotto del Teatro Ventidio Basso dove una splendida Julia Kent, artista di grande fascino nata a Vancouver e di casa a New York, ha fatto vibrare le corde del suo violoncello intrecciandole alla loop machine dal suono più elettronico. Dopo un veloce aperitivo è stata la vota della scrittura aspra e grottesca del giovane autore Gabriele Di Luca con Thanks for vaselina di Carrozzeria Orfeo, un affresco umano duro e godibile, scritto con abilità e interpretato con forza e passione. La prima serata di festival si è conclusa all’Auditorium Montevecchi con la musica di Persian Pelican – che ha presentato il suo terzo album Sleeping Beauty – e Sorge, nuovo progetto di musica elettronica, nato nel 2014 da Emidio Clementi, cantante dei Massimo Volume e scrittore, e Marco Caldera, produttore, musicista e tecnico del suono.
La seconda giornata di APP si è aperta la mattina con una visita guidata a cura di Stefano Papetti alla mostra d’arte temporanea allestita a Palazzo Arringo San Francesco nell’arte da Cimabue a Caravaggio. Il festival si è poi avviato nel pomeriggio alla Chiesa di San Pietro in Castello con Trilogia un lavoro della Compagnia Menhir e del coreografo Giulio de Leo su tre opere di Shakespeare, Romeo e Giulietta, La tempesta e Macbeth. L’ensemble della FORM ha riproposto, dopo una visita guidata alle opere del Museo d’Arte Contemporanea Osvaldo Licini, la celebre composizione dell’americano Terry Riley In C. Ci si è spostati poi al Teatro Ventidio Basso per assistere a due spettacoli di teatro: le voci narranti di Paola Dallan e Marco Menegoni di Anagoor hanno raggiunto i cuori degli spettatori con Rivelazione. Sette meditazioni intorno a Giorgione, lavoro dedicato al pittore di Castelfranco Veneto libero e controverso, mentre il doloroso e corrosivo La beatitudine di Fibre Parallele, nuovo lavoro della compagnia pugliese, ha colpito per la sua forza registica e interpretativa. APP si è concluso con il concerto di Mauro Ermanno Giovanardi (Joe), storico leader del gruppo La Crus che ad Ascoli Piceno era in trio con Paolo Milanesi (tromba) e Gianluca De Rubertis (piano/tastiere) con il tour che prende il nome dal suo ultimo album, Il mio stile. Ha aperto l’esibizione di Mauro Ermanno Giovanardi L’Orchestrina, suoni acustici miscelati a voci, canti corali e parole con sonorità folk e andature popolari.
Qui sotto un video finale che racconta per immagini quello che è stato APP – Ascoli Piceno Present con un saluto dei protagonisti del festival alla sua prima edizione!
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