Da Nuove Traiettorie XL alla residenza a Pesaro: intervista a Raffaella Menchetti
La Chiesa della Maddalena di Pesaro è un suggestivo spazio che ospita, ormai da qualche anno, artisti dello spettacolo dal vivo che lavorano alle loro nuove creazioni. Nell’ambito del progetto Marche Casa del Teatro. Residenze d’artista e in collaborazione con HangartFest, questo luogo continua a farsi catalizzatore di arte e bellezza, accogliendo residenze di giovani coreografi e danzatori, grazie al Comune di Pesaro e AMAT con il sostegno di Regione Marche e MiC, che hanno fatto parte dell’edizione 2020 di Nuove Traiettorie XL, azione formativa del Network Anticorpi XL di cui AMAT è partner per le Marche.
Nuove Traiettorie XL è un percorso formativo che si rivolge a giovani autrici e autori agli esordi del loro percorso autoriale selezionati dai propri referenti regionali – partner del Network – tra i candidati e le candidate alla Vetrina della giovane danza d’autore che si distinguono per il loro potenziale creativo. L’azione si concretizza nell’offerta di borse di studio per la partecipazione a un programma di incontri teorici, pratici e a momenti di confronto e scambio con docenti, tutor, artisti e artiste finalizzati alla comprensione delle dinamiche complesse del sistema danza, vagliando tutti gli aspetti della creazione, dalla drammaturgia alla comunicazione e diffusione, e volti a stimolare riflessioni e analisi sull’atto creativo, al fine di supportare la crescita personale e artistica dei/delle partecipanti.
A maggio la Chiesa della Maddalena ha ospitato la coreografa Raffaella Menchetti che ha lavorato a UNA NOCHE CON RAMONA. Le abbiamo fatto qualche domanda per saperne di più.
Raffaella, prova a presentarti in una frase
La sintesi non è il mio forte. Va bene come frase? (ride, ndr). Provo a sforzarmi di più: Coreografa, esploratrice, videoartista… Da piccola volevo fare l’astronauta e ora con i miei lavori cerco di trasportare il fruitore/pubblico in un’altra dimensione, ma anche di dare degli spunti di riflessione su tematiche legate alla manipolazione, in questo caso del desiderio.
Hai dei compagni di viaggio in questo progetto?
Sì, ho avuto il piacere di collaborare con Joaquin Roberto Diaz, Ilaria Vergani Bassi performer e creatori multimediali e Sara Serrano, occhio esterno e dramaturg. La fruizione della performance è
sia live che via messaggi WhatsApp e “Las Ramonas online” sono: Cosimo D’Agnessa, Francesca Vantu, Margherita Salucci, Elisa Barnato e Valentina Pierelli. La formazione originale spagnola era invece formata da Paloma Bianchi Nina Horowitz, Jimena Pérez Salerno, Marina Suarez Ortiz de Zarate, Susanne Grau come performer live e online, Jose Miguel Neira come dramaturg e Raquel Jimenez Herrera light designer. Devo dire che ho avuto davvero la fortuna di essere accompagnata da artisti meravigliosi.
Parlaci del progetto UNA NOCHE CON RAMONA. Come nasce e qual è il tema affrontato?
Il progetto nasce da un malinteso. La mia famiglia è Testimone di Geova e scappai di casa molto giovane per uscire dai dogmi di quella religione. Dopo qualche anno mio padre mi chiese se fossi imbarazzata dalla telecamera mentre facevo porno. La questione è che non ho mai fatto porno… L’idea che mio padre potesse pensare che io fossi una porno diva (solo perché non capiva che tipo di lavoro facessi) mi ha spinto a ricercare sugli stereotipi e i cliché legati alla sessualità. Aprii un profilo con il nome di Ramona Abate e cominciai a pubblicare degli scatti fotografici facendo finta di essere una Porno Diva legata al BDSM. Dalla relazione di Ramona con i suoi follower sono nate molte riflessioni sui giochi di potere legati alla sessualità. Un’altra tematica affrontata è quella della realtà filtrata dal mezzo tecnologico. “Quale sarà la verità? Quello che vedo o quello che ricevi? Quale delle nostre realtà è la più vera? Ho molti dubbi. Continuo a pensare, a pensarti, a pensare a noi, alla nostra relazione a distanza. Tu vedi quello che io vedo in un altro dispositivo e con altri tempi. Sei quindi una parte di me? O viviamo semplicemente uno spazio comune con realtà diverse? Con tanto affetto Dispositivo 1”.
Il porno è una forma di manipolazione proprio come il cinema, addentrandomi nella ricerca ho scoperto un mondo pieno di sorprese…devo dire anche grazie i testi del filosofo P. Preciado che consiglio vivamente di leggere a chi non lo conoscesse.
Come mai questo titolo?
Una Noche con Ramona, perché l’idea è quella di passare una serata nel mondo meraviglioso di Ramona dove tutti performer, oggetti, luci, pubblico vengono manipolati da lei.
Puoi regalarci una foto rappresentativa del lavoro (ad oggi, dopo questa fase di studio)?
Quali aspetti hai indagato durante la residenza alla Chiesa della Maddalena?
Prima dell’emergenza Covid lo spettacolo era quasi ultimato, durante questa residenza abbiamo dovuto riadattare lo spettacolo alle nuove normative Covid; questo perché giustamente il pubblico deve stare a distanza dagli artisti. Inizialmente la performance era uno spazio immersivo nel quale grazie all’interazione via messaggi, alcuni “eletti” del pubblico entravano nello spazio scenico e ricevevano l’istruzione di filmare cosa succede dentro il mondo di Ramona. Il pubblico che non partecipava attivamente scrivendo i messaggi guardava quello che il pubblico dentro lo spazio scenico sceglieva di riprendere con il cellulare. Si creava un film in diretta i cui fautori erano le persone del pubblico, ora la ripresa è entrata a far parte della coreografia, siamo noi a filmarci.
Quali le difficoltà?
A livello tecnico il dispositivo diventa più complesso da gestire. Lo spettacolo era pensato in modo da far si che a un certo punto non si capisse più chi fosse il pubblico e chi il performer, abbattendo e ribaltando completamente i ruoli.
Quali le scoperte fin qui?
Le scoperte sono state davvero tante. Quando iniziai la ricerca cominciai a creare la coreografia dalla relazione tra i corpi e i dispositivi elettronici e musicali. Dalla prima ricerca nacque la pratica della sessualizzazione di corpi oggetti e luoghi, da cui nasce il laboratorio Una Noche con Ramona. Dalle esperienze di Ramona online nasce l’interazione con il pubblico. Diciamo che ogni materiale performativo ha dato dei frutti inaspettati e ogni volta che rimettiamo in gioco il lavoro scopriamo nuovi mondi da esplorare.
Cosa rappresenta per te il progetto Nuove Traiettorie XL?
Per me questo percorso è stato la possibilità di crescere nella mia ricerca e di conoscere tanti professionisti che non conoscevo. Quando partecipai al bando, stavo vivendo in Spagna, grazie a Nuove Traiettorie XL ho potuto davvero toccare con mano il mondo della Danza in Italia e anche grazie a questo percorso che ho deciso di tornare in Italia.
La tua residenza in 3 parole.
Possibilità, Spazio, Sogno
*le foto sono di Isabella Torelli
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