Luca Zingaretti al Teatro di Recanati con The Pride
Una platea piena di giovani e un teatro accogliente, dove si possono porre domande rivolte alla crescita personale e comunitaria, è sempre quello che ci si può augurare quando si pensa alla cultura e al mondo dello spettacolo. Mercoledì 26 ottobre al Teatro Persiani di Recanati il regista e attore Luca Zingaretti, che in questi giorni si trova in residenza di riallestimento proprio nella città marchigiana per rimettere in scena lo spettacolo The Pride, ha incontrato gli studenti delle classi IV del Liceo Classico e Scientifico “Giacomo Leopardi”. Insieme agli attori Valeria Milillo e Alex Cendron, Zingaretti ha spiegato ai ragazzi l’enorme orgoglio che ha provato, e prova tuttora, per aver scelto di portare in scena il testo di Alexi Kaye Campbell. Costruito su un’alternanza tra due storie distinte che si svolgono in periodi diversi, il 1958 e il 2015, in The Pride si scoprono echi, rimandi e problematiche affini nonostante le due vicende sembrano non aver nulla in comune al di là dei nomi dei protagonisti Philip, Oliver, Sylvia; le azioni che i tre protagonisti compiono nel 1958 influenzano e spiegano quelle che avvengono nel 2015. Il destino, l’amore, la fedeltà e il perdono sono i veri protagonisti insieme alla grande questione dell’identità e delle scelte che determinano il nostro io più profondo.
“Considero The Pride una grande scommessa di vita” – ha affermato Zingaretti in questa occasione – “di cui sono interprete, regista ma anche produttore: tutti mi dicevano che il testo era bellissimo ma che ero pazzo a metterlo in scena per via dei temi scomodi affrontati; credo ci sia una omofobia latente nella nostra comunità per questo ho ancora creduto di più nel progetto e ho voluto realizzarlo”. Il montaggio cinematografico richiesto dalla scrittura di Campbell e i temi così contemporanei di The Pride hanno colpito profondamente Zingaretti che ha spiegato come la parola stessa “pride” gli faccia subito venir in mente il “gay pride”, ossia una delle conquiste della sua generazione. Felice nell’aver di fronte una platea di giovani, il regista ha sostenuto come lo spettacolo si rivolga fortemente agli adolescenti, perché “è proprio in questi anni che l’identità di una persona si forma”.
The Pride infatti, oltre affrontare il tema dell’omosessualità, sottolinea l’importanza di nutrire il proprio sé affinché una persona sia felice; purtroppo spesso il contesto in cui viviamo ci obbliga a creare dei “nostri falsi sé”, ossia come gli altri vorrebbero che noi fossimo. Il testo lancia una domanda al pubblico che assiste: “ma tu hai il coraggio di essere te stesso fino in fondo?”
Zingaretti, spinto da questi interrogativi ma soprattutto dai volti attenti e partecipi dei ragazzi, si è collegato al tema del bullismo, specificando come la vigliaccheria sia strettamente correlata al testo di Campbell e si possa trovare proprio negli episodi di cui spesso sentiamo parlare nei fatti di cronaca.
Il regista ha poi specificato come nel testo si parli di amore: filiale, materno, di coppia e di quanto abbiamo oggi bisogno proprio di questo sentimento per affrontare il quotidiano e combattere le brutture del mondo che creano insicurezza. “Ciò che ognuno di noi si vuol sentir dire in fondo è ‘vedrai che tutto andrà bene’”. Oltre all’amore, in The Pride trovano spazio anche sentimenti quali rabbia, rassegnazione, disperazione, identità (non solo sessuale): ma i personaggi in scena non si ascoltano, questo è il problema alla base delle vicende. Zingaretti ha spiegato ai ragazzi come sia a partire dalle piccole cose che ogni giorno possiamo essere noi stessi. “La mia generazione metteva tutto in dubbio; oggi noi siamo accerchiati da una cultura dominante che ci spinge a pensare alle cose come se fossero date, senza interrogarci fino in fondo sul perché scegliamo una cosa piuttosto che l’altra” – ha continuato il regista. Il teatro non deve dare risposte, ma porre delle domande e mostrare la realtà affinché gli spettatori, che ci vivono immersi ogni giorno, possano guardarla con distanza e così analizzarla in maniera critica.
Avviandosi verso la fine dell’incontro, Zingaretti ha rivolto molti apprezzamenti alla città che lo sta ospitando, augurando a Recanati la buona riuscita della sua candidatura a Città Capitale della Cultura 2018: “Con la compagnia ci stiamo deliziando di questa bellissima città, percorrendo i suoi vicoli e le sue strade; difficile trovare in Italia un borgo così ben curato, con un tessuto sociale così vivo e una gran quantità di posti a disposizione dove poter operare invitando la cittadinanza ad assistere alle sue tante attività.”
Lo spettacolo The Pride aprirà la stagione 2016/17 del Teatro Persiani di Recanati sabato 29 ottobre alle ore 21 (replica domenica 30 ottobre ore 18).
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