Residenza e debutto a Pesaro per Monica Guerritore

Durante la conferenza stampa l’Assessore alla Bellezza del Comune di Pesaro Daniele Vimini ha specificato come il Teatro Rossini – prossimo ai 200 anni di apertura – sia il cuore pulsante della città, per questo si candida a essere sempre più accogliente nei confronti degli spettatori ma anche degli artisti che si ritrovano, grazie alle residenze di allestimento, anche a vivere e conoscere Pesaro. E gli attori hanno fatto eco a Vimini, raccontando come lavorare in un così “meraviglioso teatro” sia stato motivo di pregio e bellezza aggiunta.

McCoy, Stridberg, Bergman entrano a pié teso dentro questo lavoro, così come Bertolt Brecht, al punto che la citazione di quest’ultimo “quando l’ipocrisia è di qualità scadente è ora di dire la verità; grazie alla psicanalisi si dice la verità” sembra una frase detta da Woody Allen, che ama la verità anche se sgradevole e sgraziata. Monica Guerritore ha specificato che il suo è un teatro di regia, che parte dalle scene e le luci, ma che ha un grande bisogno di personaggi che siano creati da attori-autori affinché si possano servire loro stessi le loro parti. Per questo anche Antonio Zavatteri ha aggiunto che più che un teatro di regia diventa un teatro di attori.
A chiudere la conferenza stampa sono stati i produttori: Pierfrancesco Pisani ha ringraziato lo staff tecnico e ha sottolineato come Mariti e mogli sia il terzo lavoro di Monica Guerritore, sostenuto da Parmaconcerti, a debuttare nelle Marche; Walter Mramor si è aggiunto ai ringraziamenti e ha elogiato il lavoro della regista e di tutta la compagnia che sono entrati in sintonia amplificando certi meccanismi teatrali e scardinandone altri, trasportando lo spettatore dentro un testo fatto sì di parole, ma anche di coreografie e musica, dove gli sguardi e i gesti diventano parte compositiva di una drammaturgia.
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