Sabrina Impacciatore e Valter Malosti a Fano
Un battesimo importante quello per Venere in pelliccia, spettacolo che va in scena in prima nazionale al Teatro della Fortuna di Fano venerdì 1 aprile – con replica sabato 2 e domenica 3 aprile -; importante perché si tratta di un doppio debutto dato che per la prima volta il testo di David Ives viene presentato in Italia nella traduzione curata da Masolino D’Amico. Protagonisti di questa sfida vinta – come l’ha definita il direttore di AMAT Gilberto Santini – sono Valter Malosti, regista torinese di Teatro di Dioniso, e l’attrice romana, volto noto del cinema, Sabrina Impacciatore che insieme sul palcoscenico portano un rapporto controverso tra un uomo e una donna, tra un regista e un’attrice descritti magistralmente dall’autore americano già famoso a Broadway.
Il Teatro della Fortuna di Fano – rappresentato dalla presidente Catia Amati che ha portato il suo saluto e i suoi ringraziamenti agli artisti impegnati nella nuova produzione – è stato fondamentale per la realizzazione di questo lavoro: infatti Valter Malosti, Sabrina Impacciatore e una squadra di professionisti – dai tecnici allo scenografo e light designer Nicolas Bovey, dal costumista Massimo Cantini Parrini all’aiuto regia di Elena Serra, senza dimenticare il lavoro sonoro curato da G.U.P. Alcaro – hanno trascorso un periodo di residenza a Fano proprio per terminare questo spettacolo prossimo al debutto.
Durante la conferenza stampa di presentazione di Venere in pelliccia Valter Malosti ha speso belle parole per il coraggio del produttore Pierfrancesco Pisani, che con la sua tenacia è riuscito dove altri non erano arrivati risolvendo la questione spinosa dei diritti e ottenendo una risposta affermativa per portare in scena questo testo. Il regista ha parlato poi dell’autore, David Ives, e di come sia riuscito a “disidratare” il romanzo da cui è tratto Venere in pelliccia lasciando solo i conflitti e l’umanità di questi due personaggi – il regista Thomas Novachek e Wanda Jordan – alle prese con la collisione di passione.
Anche Sabrina Impacciatore si è definita orgogliosa di poter portare in scena un personaggio di donna così ben descritto – seppur da un uomo -, che attraversa tutta la gamma della femminilità. Ha invitato i giovani a venire a vedere lo spettacolo «perché c’è una modernità nell’allestimento e nel testo stesso, così ben scritto da rendere facile entrare nelle dinamiche dei personaggi, tanto che ognuno può ritrovarci una parte di sé».
Entrambi gli attori hanno sottolineato come Fano e tutto lo staff del Teatro della Fortuna li abbiano fatti sentire coccolati e apprezzati: un’atmosfera felice che ha permesso di lavorare al meglio durante gli ultimi giorni precedenti un debutto così importante.
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