TAU 2017: intervista a Glauco Mauri su Edipo il Mito
Per la diciannovesima edizione del *TAU/Teatri Antichi Uniti, abbiamo realizzato una piccola e breve intervista chiamando gli artisti protagonisti della rassegna a condividere con il pubblico il loro punto di vista sul teatro classico e a raccontarci qualche curiosità in più sugli spettacoli del TAU 2017.
Pubblichiamo l’intervista rivolta a Glauco Mauri che, accompagnato da Roberto Sturno ha offerto una emozionante e intensa lettura di brani tratti da Edipo Re e Edipo a Colono di Sofocle, La morte della Plizia di Friedrich Dürrenmatt, Edipo di Seneca, La guerra del Peloponneso di Tucidide (libro II), La macchina infernale di Jean Cocteau. Ad arricchire e integrare i momenti drammaturgici, gli interventi musicali a cura di Giovanni Zappalorto, eseguiti dal vivo dallo stesso Zappalorto alla tastiera e da Francesca Salandri al flauto. Andrea Baracco ha curato il coordinamento fra parole e musiche.
Intervista a Glauco Mauri su Edipo il mito nel teatro nella letteratura nella musica
[sabato 1 luglio ore 21:30 al Teatro Romano di Helvia Recina]
Quanto è importante per il pubblico di oggi assistere ad una tragedia di teatro classico come l’Edipo Re, e quali motivi spingono un regista a portare in scena questo genere di spettacoli sui palcoscenici di oggi? Quali meriti si possono attribuire ad una rassegna come quella del TAU?
Edipo è uno di quei personaggi che parlano della vita dell’uomo. Abbiamo deciso di portare in scena l’Edipo re e l’Edipo a Colono perché l’Edipo re – che fu scritto nel 430 a. c., dopo la peste di Atene – termina con un uomo che si sente colpevole per aver ucciso il proprio padre, di aver fatto l’amore con la propria madre e aver messo al mondo dei figli che sono anche suoi fratelli e delle figlie che sono anche sue sorelle; il protagonista si sente talmente colpevole che si punisce accecandosi. Passa molto tempo e all’età di 88 anni Sofocle decide di scrivere l’Edipo a Colono perché in questa seconda parte di tragedia Edipo si rivolta contro gli dei e professa la sua innocenza dicendo: «l’uomo è responsabile soltanto delle azioni che intenzionalmente compie; io ho ucciso un uomo perché mi aveva aggredito e mi sono difeso ma non sapevo che quell’uomo fosse mio padre, quindi io non ho ucciso mio padre; allo stesso modo ho amato una donna che non sapevo fosse mia madre, dunque non ho commesso nulla di oltraggioso». Rappresentare questo affascinante cammino dell’uomo, dalla colpevolezza all’innocenza, è una delle favole più belle e più ricche di umanità che si possano raccontare; rappresentarle in aree archeologiche ha un sapore ancor più particolare perché si capisce come l’uomo, ancora dopo 2500 anni, sia sempre lo stesso, animato dagli stessi sentimenti: l’amore, la speranza, la solitudine, l’odio, il terrore e questo significa che anche oggi il teatro può raccontare favole che possono arricchire di umanità l’uomo. Ecco perché continuiamo a fare teatro. Glauco Mauri
*Il TAU/Teatri Antichi Uniti è la rassegna che unisce cultura e turismo offrendo l’opportunità di fruire i magnifici luoghi di interesse archeologico grazie a un cartellone di spettacoli nato dall’impegno congiunto di Regione Marche, AMAT e Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Marche e i Comuni di Ascoli Piceno, Corinaldo, Falerone, Fano, Frontone, Macerata, Monte Rinaldo, Osimo, Pesaro, San Severino Marche, Senigallia, Urbisaglia.
Di seguito pubblichiamo alcuni scatti dello spettacolo a cura di Valentina Fratta.
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