Un’occasione speciale quella che si è verificata domenica 14 aprile: invece di passare un pomeriggio come tanti, AMAT, in collaborazione con la Cattedra di Storia del Teatro e dello Spettacolo del Dipartimento di Studi Internazionali dell’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”, ha organizzato una giornata di Teatro in trasferta, portando tanti ragazzi a Milano al Teatro Strehler. Un progetto che si è allargato e che ha voluto accogliere anche gli “spettatori professionisti” facenti parte del gruppo REmarcheBLE! urbinate.
L’appuntamento era infatti ghiotto e in pochi sono riusciti a resistere a un autobus che comodamente partiva da Pesaro-Urbino, arrivava allo storico teatro milanese e poi riportava tutti a casa. A richiamare i giovani nella capitale meneghina uno dei più importanti Maestri di teatro: Bob Wilson e il suo nuovo spettacolo, il primo dedicato al mito antico, Odyssey. Una rilettura in chiave contemporanea, grazie all’intervento del poeta inglese Simon Armitage, che combina continuativamente il piano del fantastico e quello della realtà; ma soprattutto un viaggio dell’insopprimibile bisogno dell’uomo di conoscere le radici della propria esistenza.
Vi proponiamo uno scritto che uno dei giovanissimi partecipanti a REmarcheBLE!, Giovanni Marconi, ha voluto condividere con noi, per raccontarci il suo viaggio a Milano e quello suo personalissimo vissuto con questa esperienza.
Il viaggio di Giovanni Marconi, spettatore REmarcheBLE! di Odyssey
“Narrami, o Wilson, l’uomo dal multiforme ingegno” , così potrebbe cominciare l’Odissea del nostro breve “vagar” verso il Piccolo Teatro Strehler di Milano. Il viaggio è partito per caso, quasi il Fato avesse scelto anche per me, nel mio piccolo angusto paese, di concedermi una così grande e importante occasione: conoscere Robert Wilson. Perché così è stato. Vivendo l’avventura del viaggio prima e dello spettacolo poi, ho vissuto insieme a questo immenso regista statunitense un piccolo sogno o una bella fiaba. Non si tratta infatti soltanto di uno spettacolo che si vede, si ascolta o si immagina, ma della vita stessa.
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