Operette Morali: il regista Martone a Recanati
Si rimane profondamente colpiti da quello che si potrebbe definire uno degli spettacoli più importanti dell’anno, passato a Recanati tra il 26 e 28 aprile, nel paese natio del vero e unico drammaturgo delle Operette Morali: Giacomo Leopardi.
Ma facciamo un passo alla volta: il regista Mario Martone, dopo il recente successo cinematografico di Noi credevamo, film sul Risorgimento italiano e sull’Unità di Italia, ha affrontato un altro caposaldo del nostro 800, ossia il Poeta marchigiano dell‘Infinito. Operette Morali è uno spettacolo denso e pregnante, prodotto dal Teatro Stabile di Torino e che, dopo il suo debutto nel capoluogo piemontese, è andato in scena al Teatro Argentina di Roma e al Théâtre de la Ville di Parigi e che per questa stagione sarà visibile, oltre che nella città marchigiana, solo a Torino, Napoli, Milano e Bologna.
Mario Martone, insieme alla dramaturg Ippolita Di Majo, ha mostrato la grande teatralità di un autore sempre e solo visto come pessimista e invece dotato anche di grande vivacità e sottile ironia: la riduzione delle Operette Morali − che ha valso al regista napoletano il Premio Ubu 2011 per la miglior regia − è un inno all’umanità e alla sua complessità.
Per la rubrica Lost&found ecco le parole di alcuni critici illustri:
Giacomo è tornato a casa. Per tre sere, infatti, le Operette morali di Leopardi sono andate in scena a Recanati, la città del Poeta (…) E non bisogna mai dimenticare che Leopardi recitato a Recanati, dove domina ben custodita la sua leggendaria biblioteca e dove vivono i suoi discendenti nel palazzo degli avi, è sempre qualcosa di speciale, che merita una cura particolare. Basti pensare che qui è ancora vivissimo il ricordo della notte in cui, negli anni Ottanta, migliaia di persone accolsero sotto la statua di Giacomo la lettura dei Canti da parte di un immenso Carmelo Bene. Una fascinazione che fa dire a Martone che quello delle Operette morali è un cantiere ancora aperto, talmente vivo e vivace che proprio nelle Marche, nel corso di una conferenza stampa ad Ancona, venerdì il regista ha annunciato che il suo prossimo film sarà proprio dedicato a Leopardi.
Pierfrancesco Giannangeli per exibart.com
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Lo spettacolo più bello dell’anniversario va in scena al Gobetti di Torino, primo teatro dell’inno di Mameli… Una magia e un’autentica scoperta. Con la regia di Mario Martone, le Operette Morali di Giacomo Leopardi si rivelano forse il più grande e di sicuro il più moderno testo teatrale del nostro Ottocento.
Curzio Maltese per La Repubblica [18 marzo 2011]
Martone offre uno spettacolo di formidabile presa teatrale… Nell’adattamento delle Operette morali, firmato a quattro mani da lui stesso e da Ippolita di Majo, compie un’operazione che contiene evidenti meriti: esalta una lingua il cui suono può provocare brividi di piacere; scende dritta come un laser nel nucleo del pensiero morale leopardiano, il cui pessimismo sulla natura umana e sulle sue sorti annienta ogni barlume di ottimismo; estrae guizzi di teatralità genuina e in qualche tratto irresistibile da un dialogare tenuto sempre sulla corda alta della speculazione filosofica e dell’apologo etico.
Osvaldo Guerrieri per La Stampa [27 marzo 2011]
Esiste davvero? Una serata a teatro che ci si augura non finisca mai? Il miracolo lo hanno fatto un autore non ancora trentenne e con lui il direttore del Teatro Stabile di Torino e regista Mario Martone, oltre a nove fantastici attori che interpretano quaranta ruoli e l’affascinante scenografia dell’artista Mimmo Paladino. Lo spettacolo si chiama Operette Morali, l’autore Giacomo Leopardi (1798-1837).
Christine Wolter per Neue Zürcher Zeitung [19 aprile 2011]
Ed è una compagnia davvero straordinaria di eccellenze di generazioni diverse quella che si muove e dà fisicità alle parole leopardiane… Continuamente sorgono dei picchi di intensità, in uno spettacolo che senza rinunciare alla propria complessità, si stende come un flusso ambientale grazie al lavoro drammaturgico di Ippolita di Majo, alle sonorità elaborate da Hubert Westkemper e alle luci magiche di Pasquale Mari. Leopardi con Martone si fa cinema, capace di coinvolgere senza scampo lo spettatore, dilatando la scrittura in immagini e sculture maestose, ma restringendo il campo continuamente per lambirne le sensazioni più private.
Gianfranco Capitta per Il Manifesto [27 marzo 2011]
L’anniversario dell’Unità d’Italia celebrato anche a teatro con le Operette Morali, trasformate da Martone in un affresco impietoso sulla cultura del Belpaese e dei suoi abitanti così come li ritrae il poeta di Recanati. L’Italia ha 150 anni anche in teatro. Allo Stabile torinese (…) un debutto per molti aspetti speciale vista anche la scelta di un testo non esplicitamente pensato per il teatro: le argute, pessimistiche, spiazzanti Operette Morali di Giacomo Leopardi in scena al Teatro Gobetti di cui è stato spettatore a una prova generale fatta per lui, il Presidente della Repubblica Napolitano.
Maria Grazia Gregori per L’Unità [24 marzo 2011]
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