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APP-Ascoli Piceno Present 2019

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APP – Ascoli Piceno Present, il festival multidisciplinare delle arti sceniche contemporanee ha invaso Ascoli Picenocon la sua quarta edizione il 24 e 25 maggio 2019 su iniziativa del Comune di Ascoli Piceno con l’AMAT, il MiBAC e la Regione Marche.

Una full immersion di due giorni per tredici appuntamenti nel teatro, musica, danza e circo dell’oggi, importante punto di arrivo di una programmazione che da cinque anni offre uno sguardo sui nuovi linguaggi della scena. Due giorni pieni di bellezza ed energia che hanno risuonato nei magnifici spazi della città – Teatro Ventidio Basso, Teatro dei Filarmonici, il suggestivo Eremo di San Marco, la Chiesa di San Pietro in Castello, la Chiesa di Sant’Andrea – per una festa delle arti sceniche contemporanee.

LE PRIME APPARIZIONI

Per questa edizione non solo esclusivamente due giorni di festival: due prime “apparizioni” nei giorni precedenti hanno infatti anticipato APP: al Teatro dei Filarmonici il 22 maggio con Cantiere aperto per “Saul”, un’occasione unica per il pubblico più curioso e attento di scoprire in forma di prova aperta lo spettacolo Saul del giovane regista Giovanni Ortoleva – menzione speciale alla Biennale di Venezia 2018, concorso Registi Under 30 – che debutterà ufficialmente il 27 luglio a Venezia nell’ambito del 47. Festival Internazionale del Teatro e il 23 maggio con Una storia comune – studio su “Platonov” da Anton Čechov, elaborazione drammaturgica e regia di Alessandro Marinelli, una produzione Teatro CAST nell’ambito del Progetto Garden con Oriana Ortenzi, Maurizio Emidi, Chiara Giorgi, Matteo Petrucci, Eloisa Pierantozzi, Andrea Scipi, Fabrizio Di Luigi, Roberta Procaccini e Valter Finocchi.

LA GIORNATA DEL 24 MAGGIO

APP è entrato nel vivo alla Chiesa di San Pietro in Castello con la FORM che ha reso omaggio al genio del compositore ungherese György Ligeti, uno dei massimi rappresentanti della musica contemporanea occidentale, con un affascinante concerto in cui il pubblico ha potuto ascoltare tre brani fra i più originali e accattivanti della sua produzione. Successivamente il Teatro dei Filarmonici ha accolto il gruppo romano mk guidato da Michele Di Stefano – Leone d’Argento per l’innovazione nella danza alla Biennale di Venezia (2014), Premio Nico Garrone (2018) e Premio Danza&Danza (2000) – con Bermudas, lavoro performativo sul moto perpetuo e sul movimento puro. Un contemporaneo Giardino dei ciliegi – Il giardino dei ciliegi. Trent’anni di felicità in comodato d’uso – nato dall’incontro tra i componenti di Kepler-452 (Nicola Borghesi, Paola Aiello ed Enrico Baraldi) con due personaggi “immaginari” realmente esistenti, Giuliano e Annalisa Bianchi, ossia Ljuba e Gaev, con il contributo fondamentale in scena di Lodo Guenzi, cantante di Lo Stato Sociale ha catturato il pubblico al Teatro Ventidio Basso. Una serata che non si poteva però concludere lì: la danza di Salvo Lombardo, assieme al suo gruppo Chiasma, in Present continuous ha animato la Chiesa di Sant’Andrea con la sua indagine sulla relazione tra quotidiano, memoria, percezione, movimento osservando il presente attraverso il fattore che ne determina l’essenza, il tempo. Non poteva che essere la musica a chiudere infatti la prima giornata di APP: al Teatro del Filarmonici  Paola Mirabella e Andrea Pulcini (Persian Pelican) hanno presentato il loro nuovo progetto Canarie, dove convivono vocazione alla melodia, ritmi vibranti e un confronto genuino con la canzone italiana contemporanea.

LA GIORNATA DEL 25 MAGGIO

La seconda giornata del festival si è aperta la mattina con una perla di rara bellezza: il suggestivo Eremo di San Marco, raggiungibile esclusivamente con una passeggiata di circa quindici minuti, ha ospitato i versi evocativi di Mariangela Gualtieri – anima del Teatro Valdoca insieme a Cesare Ronconi – con Bello Mondo, poesie per una partitura ritmica che passa dall’allegretto al grave, dall’adagio fino al grande largo finale, col suo lungo e accorato ringraziamento al bello mondo, appunto. Un religioso silenzio e una luce dorata che filtrava dalle finestre dell’eremo hanno reso magico un momento prezioso che ha commosso il pubblico esploso alla fine in un caloroso e grato applauso. Altro appuntamento che ha commosso gli spettatori è stato l’incontro con la performer Chiara Bersani al ridotto del Teatro Ventidio Basso che in Seeking unicorns ha creato un assolo inedito, portando negli spazi del teatro una meravigliosa creatura, maga e visionaria attraversata da domande universali e umanissime. Dopo la commozione la risata e la meraviglia con Mule di Collectif à Sense Unique: il gruppo, nato dall’incontro di alcuni studenti alla scuola circense del Québec, ha portato alla Chiesa di San Pietro in Castello una favola gioiosa con due acrobati tra acrobazie e virtuosismi, tra complicità e sfide continue. Non solo poesia, danza e circo per questa seconda giornata di APP: nel pomeriggio è stato il momento della prosa con Io non sono un Gabbiano al Teatro dei Filarmonici di Òyes, una rilettura dell’opera di Čechov che ne ha mostrato l’attualità, la forza e la capacità di scuotere le coscienze attraverso un’innovativa messa in scena affidata alla forza creativa di giovani protagonisti. Al Teatro Ventidio Basso è stato poi il turno di Babilonia Teatri, tra le compagnie più innovative del panorama teatrale contemporaneo, distinguendosi per un linguaggio che a più voci viene definito pop, rock, punk. Ad APP ha mostrato Calcinculo, candidato ai premi Ubu come miglior novità italiana/ricerca drammaturgica e come miglior progetto sonoro/musiche originali, un ciclone di musica e di canzoni nato dall’incontro con la musica di Lorenzo Scuda, musicista e interprete degli Oblivion, dove le parole prendono la forma della musica nell’intento di fotografare il nostro oggi. A seguire poi il pluripremiato It’s app to you, vincitore di InBox 2018 alla Chiesa di Sant’Andrea: il primo videogioco a teatro, una realtà virtuale immersiva, una applicazione da scaricare sul cellulare per muovere e governare un personaggio virtuale, nato da un’idea di Leonardo Manzan di Bahamut Teatro. Per la conclusione di APP ancora una volta la musica: al Teatro dei Filarmonici un omaggio in musica, parole e immagini al fragile quanto straordinario talento di Nick Drake con Way to Blue, uno spettacolo emozionante in cui immortali capolavori sono tornati a vivere sul palco grazie a due protagonisti della musica Italiana: Rodrigo D’Erasmo, polistrumentista, produttore, arrangiatore e membro degli Afterhours e Roberto Angelini, cantautore e musicista (tra gli altri) di Niccolò Fabi e della resident band di Propaganda live.

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