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Fantoni e le Sorelle Marinetti incontrano il pubblico

Fantoni e le Sorelle Marinetti incontrano il pubblico

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Risate sotto le bombeUna compagnia affiatata e in grande armonia per uno spettacolo – come l’hanno definito gli stessi artisti – pulito, elegante, ma anche leggero e divertente. Stiamo parlando di Risate sotto le bombe andato in scena il 7,8 e 9 novembre al Teatro Rossini di Pesaro. Nell’ambito dell’appuntamento con Oltre la scena, ciclo di incontri in cui il cast dello spettacolo incontra il pubblico per approfondire tematiche e soddisfare curiosità, sabato pomeriggio presso la Sala della Repubblica Giorgio BozzoChristian SchmitzGianni FantoniNicola Olivieri, Marco Lugli e, l’unica donna della compagnia, Francesca Nerozzi hanno dialogato con un folto pubblico accorso per capire come è nato Risate sotto le bombe.

L’introduzione è spettata a Giorgio Bozzo, uno dei due autori dello spettacolo insieme a Gianni Fantoni, che ha spiegato come la lettura del saggio Italia sotto le bombe gli abbia provocato una contro-reazione: trovando il racconto opprimente aveva voglia di scrivere un testo leggero e divertente e che proponesse una morale, ossia “trovare il coraggio di andare avanti e sopravvivere sempre, nonostante tutto”. Contemporaneamente gli interessava anche recuperare il ricco repertorio di swing italiano degli anni 40; è qui che è entrata in scena la figura del direttore musicale dello spettacolo Christian Schmitz. Lo scopo era di utilizzare le canzoni per delineare dei personaggi realmente esistiti, omaggiare il celebre Trio Lescano e il loro mondo. Le Sorelle Marinetti (Nicola Olivieri, Marco Lugli e Andrea Allione, rispettivamente Turbina, Scintilla e Mercuria Marinetti) recuperano infatti queste “tre grazie del microfono” che dal 1936 al 1941 hanno riscosso un grande successo in Italia, ma che oggi rappresentano una tradizione perduta e quasi dimenticata. “Il teatro può servire a salvare la memoria dall’oblio, per conservare e far conoscere la nostra identità, la nostra cultura e il nostro patrimonio artistico” ha affermato Bozzo.risate sotto bombe
L’autore ha inoltre aggiunto come in Risate sotto le bombe ci sia tanta attualità: “viviamo in un clima che ricorda il dopoguerra, proprio come 70 anni fa. Come quel tempo bisogna avere coraggio: è inutile deprimersi ancora di più, bisogna resistere e uscire dalla crisi, insieme. Non bisogna perdere la speranza, ma avere fiducia in se stessi e negli altri.”

Il comico Gianni Fantoni, dopo aver sottolineato allegramente e sottilmente come sia difficile togliere la parola a Bozzo – provocando l’ilarità dell’intera sala –, ha spiegato come scrivere in due per lui sia stato molto istruttivo perché “le idee crollano e si riformano, c’è un confronto diretto quotidiano”. Ha affermato anche come il suo massimo divertimento stia nel trovare le battute e sviluppare una comicità sempre raffinata, che mai utilizza le parolacce perché “come diceva Groucho Marx: chiunque può far ridere con le parolacce, ma per far ridere senza ci vuole un bravo comico”.

Risate oltre la scenaEd è stato poi Nicola Olivieri a raccontare la nascita di queste tre particolari sorelle, nel 2006: provenienti da tre mondi diversi, ossia dalla lirica, prosa e danza, Nicola, Marco e Andrea si sono ritrovati contagiati dalla passione per la musica anni 30 e 40. Hanno così iniziato a studiare canto armonizzato, ma anche l’eleganza e la timida sensualità delle donne di quel periodo. E si è avviato un percorso, volto a regalare al pubblico un po’ di serenità e tanta energia. La stessa che ha caratterizzato questo incontro, in cui non sono mancate battute e atmosfera frizzante tra gli artisti e gli stessi spettatori in sala.

 

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