È stata un’estate calda per 5 giovani danzatrici tra i 10 e i 16 anni di Pesaro.
Martina Balzano, Melory Bianchi, Valentina Gasparri, Annalisa Pierini e Arianna Rulli – tutte allieve delle scuole di danza della città marchigiana – hanno partecipato al progetto Vita Nova, ideato dal direttore della Biennale Danza-Venezia Virgilio Sieni, e realizzato dalla stessa Biennale con AMAT, Comune di Pesaro e Mp.Ideograms.
Le 5 ragazze, dirette dal coreografo Manfredi Perego, hanno portato in scena uno spettacolo dal titolo Primitiva dapprima a giugno a Venezia, durante la kermesse lagunare, e poi nella propria città a dicembre, nell’ambito di AnnunciAzioni – progetti per la scena contemporanea, la nuova rassegna che Pesaro ospita alla Chiesa dell’Annunziata su iniziativa del Comune e dell’AMAT come proposta organica di esperienze di teatro, danza e musica del presente.
Nato nel 2013, Vita Nova è stato un progetto importante perché volto a comporre un “inedito repertorio contemporaneo di danza per adolescenti su tutto il territorio nazionale”. In 4 anni sono state realizzate e presentate – nelle varie edizioni dei festival lagunari – nuove creazioni commissionate dalla Biennale di Venezia a coreografi riconosciuti, in collaborazione con altre realtà teatrali nazionali. Questo incontro ha consentito agli artisti di operare direttamente nei territori interessati, instaurando un dialogo diretto con scuole di danza e istituzioni del luogo volto alla selezione di giovani danzatori.
AMAT vi ha preso parte per ben tre edizioni: affiancando nel 2014 la coreografa Helen Cerina per la realizzazione di Post grammatica, nel 2015 il coreografo Michele Di Stefano per Occhio di bue e nel 2016, appunto, il danz’autore Manfredi Perego per Primitiva. Per le prime due è stata fondamentale la residenza messa a disposizione dal Comune di Civitanova Marche/Teatri di Civitanova e lo spazio del Teatro Annibal Caro, per l’anno in corso invece la Chiesa dell’Annunziata del Comune di Pesaro dove è nato lo spettacolo.
“Primitiva è una parola che richiama un tempo lontanissimo, forse talmente lontano da non poter nemmeno essere immaginato, assaporato, vissuto. Primitiva implica, una percezione del tempo che è fuori dalla nostra comprensione. La nostra esperienza del tempo è infinitamente assurda, rispetto a quello della terra, ma così potente da condizionare fortemente la nostra vita. Primitiva non è un percorso coreografico che però si confronta col tempo, ma è una ricerca coreografica su ciò che possiamo ancora sentire come primitivo nel corpo. Desidero ricercare elementi base di percezione del corpo, di un movimento primitivo, che si ponga poi al servizio di una ricerca di movimento che non imiti un immaginario collettivo, ma che prenda vita dalle parole dei protagonisti e ne trasformi la corporeità in linguaggio coerente alle idee. Un mio pensiero molto personale, è che questo termine, oggi contiene una sottile ribellione…” Manfredi Perego
Qui sotto potete trovare una galleria fotografica che riassume gli intensi giorni estivi di prove nella Chiesa dell’Annunziata di Pesaro e alcuni scatti rubati dallo spettacolo andato in scena il 3 dicembre 2016 sempre nello stesso spazio.
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