Video intervista a Giulio De Leo/Compagnia Menhir

Dopo aver abitato per diversi giorni lo spazio teatrale di Civitanova Marche (grazie a Civitanova Casa della Danza sostenuto da Comune, Azienda Teatri di Civitanova e AMAT) e la foresteria Imperatrice Eugenia, venerdì 2 dicembre ore 21.15, al Teatro Annibal Caro, gli spettatori potranno sbirciare tra le maglie del lavoro, assistere al Cantiere aperto per Ritual Quitet_01, un momento privilegiato per capire come nasce e come si sviluppa il lavoro di un artista e di un gruppo di danzatori. Un grande lavoro corale, un quintetto appunto formato da cinque danzatori provenienti da etnie, contesti geografici e storie molto lontane fra loro (Erika Guastamacchia, Liia Gusein-Zade, Nikoleta Koutitsa, Luciano Nuzzolese, Joannis Polyzo), a cui si aggiunge la musica percussiva di Pino Basile, musicista spesso legato alla danza e al circo contemporaneo (Roberto Olivan, Akram Khan, Ruspa Rocket).
“Questo stesso quintetto nelle sue premesse si propone come esogamia culturale, fra il mio corpo/pensiero. L’esogamia sincretica rimescola le culture e i luoghi rurali e metropolitani e genera una babele, a volte esaltante, altre confusa e incomprensibile; in questa mistura fomenta il nuovo, germoglia il vecchio” chiosa Giulio De Leo che abbiamo incontrato proprio al Teatro Annibal Caro di Civitanova Marche e abbiamo intervistato per saperne di più su questa produzione della Compagnia Menhir con il sostegno di Teatro Garibaldi di Bisceglie. L’intervista e il montaggio sono a cura di Carlotta Tringali.
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