La danza e l’ironia di Ambra Senatore

Si accentuano i gesti che con semplicità compiono ogni giorno i danzatori che lavorano a uno spettacolo, come il movimento di aggiustarsi il vestito, la biancheria, i capelli; si sottolineano gli sguardi di attesa che i ballerini si rivolgono tra loro per andare a tempo e non sbagliare la rotazione di un piede, di un braccio o di una gamba. Si focalizzano particolari di un quotidiano che si carica di ironia, soprattutto quando entrano in gioco alcune delle caratteristiche principali della danza di Ambra Senatore: l’equivoco e il rapporto tra realtà e finzione.
Lo spettacolo, vincitore del Premio Equilibrio 2009 – lo stesso premio vinto poi da Giulio D’Anna nel 2011 –, si compone di diverse scene che funzionano come un puzzle a incastro, dove l’ironia e i cambi di senso e significato diventano tentativi di indagine della relazione e il rapporto tra individuo e società. In scena con Ambra Senatore altri cinque danzatori: Caterina Basso, Claudia Catarzi, Matteo Ceccarelli, Elisa Ferrari e Tommaso Monza.
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