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Peter Brook incanta le Marche con The Suit

Peter Brook incanta le Marche con The Suit

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photo by Johan Persson

Due serate di teatro indimenticabili sono andate in scena al Teatro dell’Aquila di Fermo il 3 e 4 dicembre: il grande Maestro Peter Brook ha incantato il pubblico con il suo spettacolo THE SUIT.
Un vero e proprio appuntamento con uno dei registi più importanti della scena teatrale internazionale, teorico del saggio Lo spazio vuoto, direttore del teatro parigino Les Bouffes du Nord, che ha firmato questa pièce ispirata all’omonimo romanzo dello scrittore sudafricano Can Themba, una promessa della letteratura del Sudafrica, morto in povertà nel 1968 mentre i suoi scritti erano banditi, come accadeva a tutti gli autori neri durante l’Apartheid. Nei giorni in cui si spegneva il grande Nelson Mandela – definito da Brook come “l’unico vero funambolo, un uomo che ha resistito tanto e a lungo senza aver perso il suo obiettivo” – una deliziosa storia sudafricana struggente e semplice, emozionante e appassionata, interpretata magnificamente da degli attori che si sono donati completamente al pubblico tra parole, gesti e canti, ha riempito il cuore e l’animo di chi ha potuto assistere a questo capolavoro teatrale.
The Suit narra la bizzarra vicenda, dai tratti simbolici e surreali, di una coppia africana della classe media: tornato a casa in un orario insolito, Philomen trova la moglie, Matilda, con un amante, che scappa frettolosamente abbandonando i vestiti. A questo punto Philomen impone a Matilda di trattare l’abito come un ospite di riguardo, intrattenendolo, facendolo sedere a tavola e portandolo a passeggio, come permanente ricordo dell’adulterio. Qui il trailer di The Suit, qui sotto alcuni estratti della rassegna stampa.

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Peter Brook ritorna all’ Africa… Il solo regista occidentale riuscito a comprendere ciò che questo paese ha portato al resto dell’umanità in termini umani e spirituali.
Fabienne Darge, Le Monde

Peter Brook sembra sempre reinventare ogni nuovo spettacolo. Egli simboleggia l’essenza del teatro. The Suit illustra questa idea (…) La semplicità è la superfice d’una raffinatezza estrema, d’una grande delicatezza nel gioco, nei dettagli, nei movimenti e nelle scelte delle musiche (…) È ancora un esempio dell’arte meravigliosa, semplice e profonda di Peter Brook.
Nathalie Simon, Le Figaro 

Peter Brook è riuscito ancora una volta a compiere un piccolo miracolo, esaltando il racconto con pochi effetti.
LES ÉCHOS

L’arte di Peter Brook non si racconta, si prova. L’arte di Peter Brook è magistrale e pura. L’arte di Peter Brook ci meraviglia senza cullarci nelle illusioni. È un’arte incantevole in presa diretta con la realtà. È l’arte d’un visionario, d’un poeta, d’un educatore. Non si può descrivere il sentimento di semplicità e compimento che procura questa nuova versione del racconto dello scrittore africano Can Themba
Armelle Héliot, Le Figaroscope

The Suit è, appunto, una sorpresa, un autentico capolavoro. Vi cresce poco a poco, nella permanenza in se stesso di Brook, una sovrumana dolcezza: che dal Mahabharata in poi è il suo stile, o meglio: il suo ethos. In un casto scenario di tavola e sedie dai colori limpidi, quasi infantili, come se sempre ci aspettasse una nuova infanzia, vi aggiungono la loro bellezza, la loro finezza, la loro grazia i tre interpreti Nonhlanhla Kheswa, Jared McNeill e William Nadylam, il narratore.
Franco Cordelli, Corriere della Sera

Una tragedia di leggerezza diretta con mano lieve dal più grande poeta della scena contemporanea: The Suit di Peter Brook (…) Con levità Brook, ancora oggi, a quasi 88 anni, sa condurci al centro dell’animo umano e del nucleo caldo del teatro, del suo linguaggio, con l’ausilio di un manipolo di un eccezionale cast tutto sudafricano. Una tragedia come The Suit, che con la sua leggerezza strappa un sorriso e rivela una piccola, quantunque irrinunciabile verità sull’uomo, è un’opera che solo un grande maestro può rendere reale e incidere entro il perimetro delle esperienze esistenziali di cui serberemo memoria.
Giulia Morelli, Sipario

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